MEMORIE SULLA PATENTE A PUNTI PER OPERARE NEI CANTIERI DEL RELATORE Avv. Portaluri M.A. .........…
Intervista di “Elettricomagazine” a Marco Moretti Presidente UNAE Ing. Elettrotecnico
Marco Moretti
Presidente UNAE
Ing. Elettrotecnico
D. UNAE nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le imprese d’installazione a realizzare impianti elettrici a “regola d’arte”. Qual è oggi la situazione in Italia?
R. Negli ultimi 34 anni UNAE ha qualificato gli operatori di migliaia di imprese elettriche in Italia sulla sicurezza elettrica e sulla realizzazione degli impianti elettrici energia. Ha offerto un’assistenza continua normativa ed organizzativa, ed una capillare attività di formazione con i corsi , quali:
- Principi fondamentali dell’elettrotecnica;
- Principi di sicurezza degli Impianti elettrici;
- La sicurezza nella esecuzione dei lavori sugli impianti elettrici ( riferimento al D. L. 81/2008 Art.37-Accordo n. 221/2011 Conferenza Stato-Regioni CEI 11-27);
- Regole Tecniche costruzione cabine trasformazione;
- Regole tecniche realizzazione impianti elettrici;
- La manutenzione, l’esercizio e verifica delle cabine MT/BT Utente;
- La manutenzione e verifica impianti elettrici;
- La verifica degli impianti elettrici secondo 64-8 e periodica DPR 462/01.
I corsi sono tenuti da docenti inseriti nel sistema ISO 9000 dell’ UNAE.
D. Cosa si potrebbe fare per migliorarla? In particolare, quali sono le iniziative promosse da UNAE?
R. Il tipo di qualificazione adottato da UNAE può essere migliorato con un confronto continuo con le imprese, in tal senso nel 2017 saranno promossi dalle sedi regionali confronti con discussione su argomenti specifici.
La relazione non dovrà affrontare l’argomento in modo esaustivo ma avrà lo scopo di aprire e stimolare un confronto tra le esperienze dei partecipanti all’incontro sul tema , il relatore si dovrà trasformare in moderatore.
Rendendo attori i partecipanti, si intende valorizzare sia la conoscenza diffusa che l’esigenza di confronto latente.
Si sta valutando come lasciare traccia di questi incontri, per renderli patrimonio di tutti, potrebbe essere il WEB.
D. La figura dell’installatore deve oggi diventare, in un momento di crisi della filiera elettrica, sempre più propositiva verso la clientela. Una migliore qualificazione potrebbe aiutare l’installatore a modificare in questo senso il proprio modello di business?
R. Certo, è fondamentale che anche l’installatore elettrico ( l’elettricista) diventi per i “cittadini utenti” una figura familiare come lo è giustamente il tecnico della caldaia. Il quotidiano “La Stampa” in questo mese riportava che anche nel 2015,si è verificato un numero importante di vittime causate dal non rispetto delle norme degli impianti elettrici nelle abitazioni degli Italiani.
D. Formazione e competenza vuol dire anche maggiore sicurezza degli impianti elettrici. Che cosa si può fare per far comprendere questo concetto?
R. Il CEI – Comitato Elettrotecnico ed elettronico Italiano, che la legge ha delegato a normare nel settore elettrico, il Prosiel, l’associazione che comprende tutti i maggiori soggetti del settore elettrico ( compresa UNAE), da anni svolgono un’attività continua di divulgazione per la sicurezza degli impianti elettrici, ma sembra non sia sufficiente questa azione visti i dati che richiamavo dalla ” La Stampa”. La prima legge concreta in merito agli impianti elettrici è la 46 del 1990, ritengo che per eliminare la piaga delle vittime causate dagli impianti elettrici serva un’ulteriore intervento legislativo, che ad esempio renda obbligatoria la “Manutenzione Permanente” anche nelle civile abitazioni come nelle attività lavorative (D L 81/2008).
D. Nuove tecnologie si affacciano sul mercato elettrico (LED, Domotica, IoT, ecc.). Che cosa devono fare gli installatori per restare sempre al passo e sfruttare le nuove opportunità messe loro a disposizione?
R. Ha colto nel segno, il 2016 è stato per UNAE un anno importanti sul tema delle nuove tecnologie. La segreteria tecnica nazionale ha creato appositi gruppi di lavoro per definire i corsi e le iniziative relative alle nuove tecnologie, in particolare:
- Infrastrutturazione digitale degli edifici con impianti di comunicazione elettronica;
- Cablaggio strutturato parti passiva ed attive;
- IoT(Internet of Things), gli ambiti applicativi;
- Sistemi Home e Building Automation, HBES;
- Sistemi fissi automatici di rilevazione, di segnalazione manuale e di allarme d’ incendio;
- Impianti diffusione sonora evacuazione – EVAC;
- Impianti di illuminazione interna normale e sicurezza;
- Sicurezza per riparatori auto elettriche e ibride;
- Efficienza energetica degli impianti elettrici;
- Impianti antintrusione e videosorveglianza;
- Qualità dell’energia;
- Impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili).
Nel corso del 2017 saranno tutti disponibili, l’obbiettivo che UNAE si è posto è quello di qualificare tutte le aziende associate per renderle operative in queste nuove tecnologie.
D. Ritiene che gli attuali obblighi formativi per gli installatori imposti dalla normativa siano sufficienti o si dovrebbe fare di più?
R. La continua e rapida evoluzione tecnica/ normativa ha reso insufficiente la legislazione in vigore che impone solo la formazione prevista dal DL 81/2008 (CEI 11-27) per gli addetti ai lavori sugli impianti elettrici, PES ( persona esperta ), PAV ( persona avvertita) e PEI ( persona idonea anche aia lavori in tensione).
E’ indispensabile che, come previsto nell’ambito di tutte le professioni, comprese quelle tecniche, Ingegneri, Periti ecc. sia introdotto l’obbligo di un aggiornamento costante anche per le imprese.
D. Quale sviluppo avrà la proposta di una certificazione europea degli installatori? Ritiene sia utile?
R. Tutto è utile, ma prima di giungere ad una certificazione europea è indispensabile che il processo di realizzazione di un edificio ( che comprende anche gli impianti elettrici) sia lo stesso in tutti gli stati. Attualmente nei paesi europei sono diverse le responsabilità dei diversi soggetti, progettista, direttore dei lavori e imprese esecutrici. Esempio concreto è l’ambito degli appalti pubblici.
D. Prosiel ha promosso l’adozione di un “Libretto per l’impianto elettrico” obbligatorio, come già avviene per gli impianti termotecnici. Pensa sia la strada giusta per aumentare la sicurezza degli impianti?
R. Come ricordavo in precedenza UNAE fa parte di Prosiel, in merito al “Libretto d’impianto “, nell’ottobre del 2016 UNAE ha presentato al MISE ( Ministero dello sviluppo economico) una proposta di modifica del DM 37/08, il decreto che regola la progettazione e l’esecuzione degli impianti in cui si chiede di aggiungere all’art.7 “Dichiarazione di conformità” dopo l’ultima riga ” ed il Libretto impianto- uso e manutenzione”.
Oltre a questo si è proposte di:
– aggiungere ” gli impianti telefonici e Trasmissione dati” all’art. 1 punto b;
– eliminare all’art. 2 la seguente frase” ai fini dell’autorizzazione, dell’installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica”;
– spostare nell’allegato I e II, le verifiche da i documenti “facoltativi”a quelli “obbligatori”.
Il Prosiel, in considerazione che anche il CNI ( Consiglio Nazionale Ingegneri), associato Prosiel ha presentato al MISE una proposta di modifica del DM 37/08 , opportunamente ha attivato un tavolo tra gli associati per giungere ad una proposta di modifica condivisa.
D. Ecosostenibilità, sviluppo e innovazione devono andare di pari passo: come può contribuire il settore elettrico?
R. Vede, quando frequentavo il corso di Fisica Tecnica, a Bologna il Docente,Prof. Cocchi, affermava, ” il futuro è di voi Ingegneri Elettrotecnici”, era proprio vero, in futuro la forma di energia che sarà utilizzata in quasi tutte le attività del genere umano sarà quella elettrica: climatizzazione, trasporto, industria, depurazione ( acqua, aria, ecc) per cui il settore elettrico non solo contribuirà, ma sarà il primo attore “il numero 10” mutuando dal calcio.
D. Innovazione è una parola oggi molto utilizzata. Quali novità dobbiamo aspettarci nei prossimi anni?
R.E’ incoraggiante leggere sul Corriere della Sera del 19 febbraio scorso che la “Asg Superconductors” di La Spezia stia producendo la prima, di 10, maxibobina superconduttiva di 9×15 m, del peso di 120 T,le altre 9 saranno prodotte in Giappone, tutte destinate al reattore sperimentale Tokomak per la fusione nucleare a Cadarache in Francia, cuore del progetto internazionale ITER.
La fusione nucleare, quella che avviene nel sole è il futuro dell’energia, ed in questo settore che si devono concentrare le risorse economiche e le migliori menti. Nell’energia si deve solo porre molta attenzione a non ripetere gli errori del passato, quali quelli degli incentivi nel settore del fotovoltaico, che hanno fatto si che in Italia siano installati 18 GW di potenza, che producono solo quando c’è il sole, e richiedono di avere impianti di scorta di ugual potenza e si deve capire ancora come smaltirli quando non produrranno più.( Normalmente l’Italia durante l’arco della giornata assorbe dai 20 ai 45 GW con punte massime di 50/55 GW.)
E’ anche utile ricordare a tutti che i pannelli fotovoltaici sono stati prodotti per oltre il 90% in Cina, passando magari per qualche paese europeo e che ogni mese milioni di euro pagati sulle bollette elettriche vanno dall’Italia a qualche finanziaria estera. Purtroppo, in questi anni, molti si sono improvvisati esperti in energie alternative ed efficienza energetica, in questo ambito non è sufficiente aver partecipato ad un corso di 100 ore e saper utilizzare un programma, ma è indispensabile aver progettato e diretto la realizzazione di strutture( edifici,impianti).
Per fare un esempio semplice ma concreto, quello della tecnologia LED nell’illuminazione, in cui le valutazioni per la convenienza della sostituzione di apparecchi illuminati a tubi fluorescenti con apparecchi illuminanti a LED viene fatta, senza valutare il numero corretto delle ore di funzionamento, il rischio fotobiologico ed il tempo di vita degli alimentatori.
D. Passioni e interessi influiscono anche sul nostro modo di lavorare: ce n’è uno in particolare che la aiuta a svolgere meglio il suo lavoro?
R. Conoscenza e nuove esperienze.